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Venticinque anni e il naso sempre tra le pagine – Chistmas edition!

Recensione: “After math”, Denise Grover Swank.

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Ve l’avevo promessa, questa recensione. Quindi, nella speranza di portare un sorriso nei vostri lunedì, non aggiungo altro e vi lascio in compagnia di questo libricino semplicemente adorabile, che se non fossi oberata di infinite altre letture rileggerei subito. Buon pomeriggio, lettori!

Nothing easy is worth having.

Titolo: After math (Off the subject #1)
Titolo originale: After math (Off the subject #1)
Autore: Denise Grover Swank
Editore: Createspace
Pagine: 251
Anno: 2013

Giudizio: 4/5

Sinossi
Scarlett Goodwin’s world is divided into Before and After.
Before she agreed to tutor Tucker Price, college junior Scarlett was introvert, struggling with her social anxiety disorder and determined to not end up living in a trailer park like her mother and her younger sister. A mathematics major, she goes to her classes, to her job in the tutoring lab, and then hides in the apartment she shares with her friend, Caroline.
After junior Tucker Price, Southern University’s star soccer player enters the equation, her carefully plotted life is thrown off its axis. Tucker’s failing his required College Algebra class. With his eligibility is at risk, the university chancellor dangles an expensive piece of computer software for the math department if Scarlett agrees to privately tutor him. Tucker’s bad boy, womanizer reputation makes Scarlett wary of any contact, let alone spending several hours a week in close proximity.
But from her first encounter, she realizes Tucker isn’t the person everyone else sees. He carries a mountain of secrets which she suspects hold the reason to his self-destructive behavior. But the deeper she delves into the cause of his pain, the deeper she gets sucked into his chaos. Will Scarlett find the happiness she’s looking for, or will she be caught in Tucker’s aftermath?

Ebbene si, ogni tanto lo faccio pure io: leggo in lingua. Non è una cosa così facile, né tantomeno scontata, ma è di grande aiuto al mio inglese di medio livello – dove per medio livello intendo che a parlarlo mi vergogno una cifra, ma fondamentalmente 3 telefilm su 4 che seguo sono in grado di guardarli senza l’ausilio di sottotitoli – e, beh, effettivamente succede quando proprio non posso aspettare di mettere le mani su un libro che ancora non è stato tradotto. In questo caso è andata diversamente, perché di After math non avevo mai sentito parlare fino a quando non l’ho trovato in promozione su Amazon. Ora, potete biasimarmi? Chi di voi sa effettivamente resistere ad un libro regalato, anche se non ne ha mai sentito parlare prima? Appunto.
Quindi niente, mi sono immersa nella storia di Scarlett senza praticamente neppure aver letto la quarta di copertina ed è stato un bene, perché altrimenti probabilmente sarei partita fastidiosamente prevenuta e non mi sarei goduta la lettura come invece ho fatto. Perché, fondamentalmente, la trama è piuttosto banale e straordinariamente lineare: Scarlett, la nostra protagonista, è un po’ – tanto – una geek. Vive con la sua migliore amica Caroline, studia matematica e sogna di lavorare come analista per la CIA, un giorno. Soffre di ansia, al punto che è vittima di frequenti attacchi di panico, ha difficoltà ad affrontare tutto ciò che si trova al di fuori della sua confort-zone e il suo modo di ridurre lo stress consiste nel passare ore chiusa in camera sua, china su complicatissimi esercizi matematici.

Because as long as you know the rules, you know what’s expected of you, and as long as you have the necessary information, you can always find the answer.

La vita, al contrario, è troppo complicata. Nella sua, di vita, Scarlett è riuscita ad imbrigliare un equilibrio monotono, probabilmente noioso, ma rassicurante. Ogni passo è calcolato, ogni svolta accuratamente studiata. Quello di cui non ha tenuto conto, però, è che la vita rimane imprevedibile a prescindere da quanto determinati siano i nostri sforzi di controllarla. Che ci sarà sempre un angolo cieco al nostro sguardo ansioso, che l’imprevisto troverà sempre e comunque un pertugio attraverso cui infilarsi e scombinare i nostri piani. Nel caso di Scarlett, l’imprevisto ha occhi blu e capelli biondi, è il giocatore di punta della squadra di calcio della Southwestern University. Reputazione di ragazzaccio senza speranza e accumulatore seriale di cuori, Tucker Price è tutto tranne che previsto all’interno della sua confort zone. Eppure, a discapito di un inizio burrascoso, Scarlett scoprirà sulla propria pelle come lui sia il solo in grado di farla sentire viva, non invisibile, e come solo in sua presenza tutte le sue paure si plachino quasi fino a scomparire, restituendole una pace che non prova ormai da troppo tempo.
Ho letto una frase molto bella, qualche tempo fa, a proposito del fatto che come ogni moneta ha due lati e che, allo stesso modo, anche le persone hanno due facce; ed è proprio di questo che parla After math. Apparentemente Scarlett e Tucker non solo non hanno assolutamente niente in comune, ma sono uno agli antipodi dell’altra: tanto lei è timida, riservata e controllata, tanto lui è estroverso, chiassoso e imprevedibile. Dove lei ha bisogno di tempo per accettare l’idea persino di presentarsi ad una festa, lui invece di quella festa è l’anima, il protagonista indiscusso. Nessuno si accorge se lei è in una stanza, ma quando lui ci entra ecco che ogni singolo sguardo gli si appiccica addosso e non lo lascia più andare – e a lui questo sembra piacere, o quantomeno si guarda bene dall’adoperarsi perché le cose cambino. Eppure, nessuno dei due è davvero quello che mostra di essere ed entrambi condividono il fardello di un passato doloroso, intriso di sofferenze così mostruose da lasciare nel loro animo cicatrici più profonde di quanto possano, sappiano e vogliano ammettere. Feriti da un’infanzia che nessun bambino dovrebbe mai vivere, soffocati dal peso delle maschere che hanno indossato per sfuggire ai loro stessi ricordi, Scarlett e Tucker impareranno assieme cosa significhi sentirsi davvero bene in compagnia di qualcuno e permettere, a questo qualcuno, di andare oltre tutte le difese faticosamente costruite nel tempo. Stringe il cuore l’intravedere la cauta speranza di Scarlett emergere tra le righe di una razionalità così assoluta da togliere il fiato. Fa male la tristezza che Tucker permette unicamente a lei di vedere, nella riservatezza dei loro incontri, una tristezza solitamente ignorata in favore di una spacconeria appariscente e indesiderata. Ed è spaventosa l’ostinazione con cui entrambi, sotto sotto, sentono di non meritare appieno la felicità che provano quando sono vicini, tanto da rifuggirla e mettere a repentaglio una serenità che dovrebbe appartenere loro di diritto.
È vero, molto di questo libro è facilmente prevedibile e l’epilogo è di una felicità così smielata da dare persino fastidio. Non lo nego, è uno Young Adult del resto e nel momento in cui lo si inizia a leggere si ha già la matematica certezza, dopo le prime tre righe, di come andrà a finire la vicenda. Quello che però ho trovato assolutamente straordinario, di After math, è la sapiente costruzione dei suoi personaggi, assieme ad uno sviluppo delle vicende così ben architettato da tenermi incollata al Kobo per un intero fine settimana. Il crescendo di tensione e attrazione tra Scarlett e Tucker è reso in maniera talmente vivida che se qualcuno mi avesse toccata, durante la lettura, probabilmente avrei gridato: incontro dopo incontro, dalle ripetizioni agli allenamenti (e come posso, io, non amare un protagonista che corre? Al diavolo, è un calciatore, ma la porta a correre per alleviare la tensione e perché non posso avere anche io un Tucker personale che fa lo stesso con me? Sob!), dalla prima volta in cui lui si presenta sotto casa di lei e minaccia di andare a prendere a calci chiunque l’abbia fatta piangere, tutto il nugolo di sentimenti che andava infittendosi attorno ai due protagonisti si è tradotto, in me, in una stretta allo stomaco che ancora non mi abbandona.

Goodbye is too permanent. Goodbye has the risk of never seeing each other again. But good morning is full of possibilities.

Tanto di capello, Denise, per l’aver saputo rendere una storia normalissima così speciale. Non fosse stato per l’eccessivo dramma passato in entrambi, ti avrei dato cinque stelline piene senza pensarci due volte.
Ma, al di là di tutto, assolutamente consigliato.

Autore: Chiaraleggetroppo

Venti +5, mi divido tra Trieste e Forlì. Leggo libri, guardo film, penso troppo. L’amore della mia vita ha quattro zampe, il pelo nero e si chiama Kora. #SonoFattaPeggioDiMale

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