Chiaraleggetroppo

Venticinque anni e il naso sempre tra le pagine – Chistmas edition!


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Recensione: “Via con te”, Adi Alsaid.

Buon lunedì bestioline mie!
Come state? Io relativamente bene, mi barcameno tra mille impegni e un senso di indolenza tipicamente primaverile, accantonato solo in occasione delle rarissime corse mattutine che riesco a concedermi, e tiro avanti cercando di ignorare il tempo che mi scappa dalle dita. Oggi, però, mi prendo un attimo di pausa per parlarvi di questo romanzo, graditissimo regalo di compleanno da parte della Rizzoli: “Via con te”, di Adi Alsaid. Un titolo che è, per me, un desiderio inespresso di questi giorni. Ma del resto, chi non sogna di prendere e partire di punto in bianco, in compagnia di qualcuno di speciale?

Titolo: Via con te
Titolo originale: Let’s get lost
Autore: Adi Alsaid
Editore: Rizzoli
Pagine: 410
Anno: 2015

Hudson, Bree, Elliot e Sonia hanno un solo punto in comune: Leila, una ragazza che entra nelle loro vite con la sua auto rosso fiammante proprio nel momento in cui hanno più bisogno di aiuto.
Leila è in viaggio verso l’Alaska per andare a vedere l’aurora boreale. Nel suo percorso attraverso gli Stati Uniti incontra Hudson, meccanico di una piccola città, che sembra pronto a gettare via i sogni di una vita in nome dell’amore. Poi Bree, una ragazza in fuga da se stessa che vive rubacchiando. E in seguito Elliot, che crede al lieto fine… finché la sua vita si scosta dalla sceneggiatura prevista. Infine Sonia che, perdendo il suo ragazzo, teme di aver perso la capacità di amare.
Tutti e quattro trovano un’amica in Leila. E quando Leila li saluta per continuare il viaggio, le loro vite sono in qualche modo cambiate. Leila dovrà, invece, arrivare fino in Alaska per venire a patti con se stessa.

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#9 Incipit madness

Buon pomeriggio bestioline! Sono tornata in quel di Forlì e ho la fortuna di potermi godere la compagnia del ragazzo per qualche giorno ancora, motivo per cui sono poco presente online. Confido nella vostra comprensione, perché poi passerà almeno un mese prima che possa rivederlo…! Il post di oggi, in ritardissimo rispetto al solito, è una carellata di incipit, tanto per riassumere le mie letture marzoline.

Irial osservò la ragazza che si stava avvicinando, scorgendo in lei la rabbia e il terrore che la attanagliavano. Rimase nell’ombra, nascosto nel vicolo davanti allo studio di tatuaggi, senza staccarle gli occhi di dosso neanche per un istante mentre finiva una sigaretta. Uscì nel momento in cui lei passava.
— Melissa Marr, Ink Exchange.

Seth comprese che Aislinn era arrivata. Gli sarebbe bastato percepire il lieve aumento di temperatura, anche senza scorgere quel baluginio di sole nel buio notturno. Più di una lanterna. Sorrise al pensiero di come avrebbe reagito all’idea di essere paragonata a una lanterna, ma il sorriso gli svanì dalle labbra non appena la vide apparire sulla soglia.
— Melissa Marr, Fragile Eternity.

Oggi è un buon giorno per morire? È quello che mi chiedo la mattina, quando mi sveglio. A scuola, quando mi sforzo di tenere gli occhi aperti mentre il professor Schroeder continua con la sua lagna. A tavola, mentre faccio passare il piatto coi fagiolini. La sera, a letto, quando non riesco a prendere sonno perché il mio cervello rifiuta di spegnersi per tutto quello su cui c’è da riflettere. Oggi è il giorno? E se non oggi, quando?
— Jennifer Niven, Raccontami di un giorno perfetto.

Hudson riusciva a sentire il motore dell’auto da alcuni isolati di distanza. Uscì dall’autofficina e chiuse gli occhi, in ascolto, distinguendo i suoni uno a uno, così che ancora prima di aprire il cofano avrebbe saputo esattamente quello che c’era da riparare. Appoggiato al muro, concentrato sull’auto ancora lontana, Hudson riusciva a dimenticare tutto il resto: la scuola e le ragazze e il suo futuro e se i suoi amici fossero dei veri idioti o si comportassero solo come tali.
— Adi Alsaid, Via con te.


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#7 Sunday bumbling

Buona domenica e buona Pasqua!
Spero stiate passando una bellissima giornata con persone che amate, proprio come sto facendo io – preparandomi mentalmente, tra le altre cose, alla Grande Abbuffata -, e con tanti sorrisi stampati in faccia.
Proprio per questo motivo oggi non mi dilungherò troppo, evitando di blaterare troppo come mio solito, e cercherò di rubarvi il minor tempo possibile. L’unico motivo per cui vi disturbo anche a Pasqua è semplicemente per annunciare il vincitore del giveaway organizzato per il mio compleanno: adesso che sono vecchia, presumo di essere diventata pure un pochino più saggia, e la mia nuova saggezza mi suggerisce che, forse, nelle feste comandate, è cosa buona e giusta non rompere troppo le scatole al prossimo e lasciare che il resto del mondo si faccia gli affari suoi…!
Quindi, tagliando corto con le stupidaggini, andiamo subito al sodo. Mi sono servita di questo sito meraviglioso noto al secolo come random.org per estrarre un vincitore random tra gli undici partecipanti – Susi, di Bookish Advisor, non è stata conteggiata perché non ha scritto di nessun viaggio particolare 😦 però le mando un sacco di cuori lo stesso, perché mi va così, e in più se non ricordo mai è riuscita a procurarsi una copia del libro, in lingua, a Bologna! – inseriti seguendo l’ordine esatto dei commenti. Terminato l’elenco, con un semplice click, random.org ha provveduto ha rimescolare tutti i nomi, dei quali il primo è stato proclamato automaticamente vincitore.
Il vincitore – o meglio, la vincitrice! – è…

bannervincitore

Al di là del fatto che l’estrazione l’ho fatta ieri, perché questo post – come quasi tutti i miei post – è stato preparato con anticipo onde evitare di perdersi nella confusione pre Grande Abbuffata, grazie di cuore a tutte voi che avete partecipato: i vostri viaggi sono stati una vera gioia da leggere, immagino viverli sia stato ancora meglio, e sono felicissima abbiate deciso di condividerli. Dipendesse da me, invierei una copia del libro a ciascuna di voi, sfortunatamente il mio portafoglio mi impone di non farlo. Sob.

Angie, avrai presto mie notizie – una minaccia, puoi dirlo forte, ma davvero non vedo l’ora di farti avere la tua copia <3!

E a tutti voi, miei lettori silenziosi, di nuovo buona Pasqua, buone uova, buona cioccolata e buonissime letture!


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#6 Sunday bumbling: (Happy) Birthday giveaway!

Sorpresa!

Vero, è il mio compleanno, ma quale occasione migliore per festeggiarlo assieme se non con un giveaway? Tanto più che la Rizzoli è stata così gentile non solo da rispondermi subito, ma anche da concedermi una copia di una delle loro ultime uscire, Via con te di Adi Alsaid. Non contenti – ma già lo sapete perché non son stata capace di tenermi la cosa per te -, me ne hanno pure inviato una copia regalo, infilandoci dentro il più bel post-it di auguri della storia dei post-it. Se tutto va come deve andare, domani avrò occasioni di ringraziarli di persona al Bologna Children’s Book Fair, ammesso sia in grado di orientarmi e trovare il loro stand. Come purtroppo un paio di blogger hanno avuto modo di scoprire ieri, decisamente l’orientamento non è il mio punto forte. Neanche con un navigatore impostato e attivo in mano. Coff.

Non voglio stare qui e costringervi a subire un bilancio dei miei ormai ventisei (!!!) anni – nonostante sia ormai scientificamente appurato che continuo a sembrare a malapena una ventenne -, è decisamente troppo off-topic e temo finirei con l’annoiarvi perché, ahimé, la mia vita è tutto fuorché avventurosa e va benissimo così. Sono fortunata, però, lo riconosco. Ieri pomeriggio ho incontrato Jennifer Niven, assieme ad un manipolo di coraggiosissime blogger che mi hanno fatto compagnia in una giornata al di fuori dell’ordinario, e ho avuto l’occasione di chiederle quello che tutte noi avremmo voluto chiederle, di constatare come dietro un libro dal messaggio meraviglioso si celi una persona ancora più meravigliosa, dal sorriso contagioso e di una dolcezza commovente. Non voglio anticipare troppo, c’è un post in cantiere che punto a riempire con le sue parole delicatissime e tutte le foto che mi riuscirà di trovare, ma poche esperienze – e ancor meno persone – mi hanno colpita tanto. Come se non bastasse, ho avuto al mio fianco una compagna d’avventura eccezionale, che ha fatto in mondo che il mio compleanno iniziasse venerdì pomeriggio nel momento in cui è scesa dal treno e si è aperta in un sorriso immenso. Quando questa mattina ho accompagnato di nuovo Annachiara in stazione, l’ho fatto con in gola quel misto di tristezza da saluto imminente e euforia incontenibile al pensiero di aver incrociato qualcuno di così speciale lungo un sentiero che sta costellandosi di nomi e volti da tener stretti.

Chiaraleggetroppo non è solo un blog, è un viaggio. Non so dove mi stia portando questa strada che si snoda da Trieste a Forlì passando attraverso lo schermo di un pc, e ammetto che la destinazione non è esattamente il primo dei miei pensieri. Cerco di godermi il più possibile questo girovagare di libro in libro, di persona in persona, costruendo incastri di parole che anche se non hanno una voce a scandirle sono tutte imbevute di quel che sono e quel che sento. Spero di riuscire a trasmettere qualcosa anche a voi, con le mie recensioni troppo lunghe e i paperboy che mi inseguono ovunque io vada, etichettandomi come la fangirl senza recupero che effettivamente sono. Spero di avervi ancora qui, lettori silenziosi, per molto tempo: la vostra presenza è una compagnia costante che mi stimola ad impegnarmi sempre di più e non vi scambierei con nulla al mondo.

Vi chiedo, però, di rompere il voto di silenzio e raccontarmi il vostro viaggio. Non ci sono form da compilare, per partecipare al giveaway. Vi chiedo soltanto di lasciare un commento qui sotto, raccontandomi qual è stato il viaggio che più ha lasciato un segno dentro di voi. Non mi importa se per farlo vi siete allontanati di mezzo metro o di duecento km da casa vostra, quel che conta è l’impronta che vi portate dentro. Avete tre giorno per farlo, ogni commento postato dopo la mezzanotte del 3 aprile non sarà considerato valido; il vincitore sarà estratto con un random.org e contattato prontamente dalla sottoscritta non appena rientrata in terra natia per le vacanze pasquali.

Ricapitolando:

1. Potete partecipare da oggi, 29 marzo, al 3 aprile 2015; 2. Per partecipare dovete commentare questo post, raccontandomi un viaggio che vi ha segnati dentro/insegnato qualcosa di importante; 3. A ciascuno di voi sarà assegnato un numero di default, che vi segnalerò sotto al vostro commento: il vincitore sarà estratto casualmente dal numero totale dei partecipanti;

In palio, una copia di Via con te, di Adi Alsaid. E direi che ho detto tutto quello che dovevo dire, quindi chiudo qui e vi do appuntamento a domani con la recensione di routine! Buona domenica, e buon viaggio ai viaggiatori!

Titolo: Via con te Titolo originale: Let’s get lost Autore: Adi Alsaid Editore: Rizzoli Pagine: 401 Anno: 2015

Hudson, Bree, Elliot e Sonia hanno un solo punto in comune: Leila, una ragazza che entra nelle loro vite con la sua auto rosso fiammante proprio nel momento in cui hanno più bisogno di aiuto. Leila è in viaggio verso l’Alaska per andare a vedere l’aurora boreale. Nel suo percorso attraverso gli Stati Uniti incontra Hudson, meccanico di una piccola città, che sembra pronto a gettare via i sogni di una vita in nome dell’amore. Poi Bree, una ragazza in fuga da se stessa che vive rubacchiando. E in seguito Elliot, che crede al lieto fine… finché la sua vita si scosta dalla sceneggiatura prevista. Infine Sonia che, perdendo il suo ragazzo, teme di aver perso la capacità di amare. Tutti e quattro trovano un’amica in Leila. E quando Leila li saluta per continuare il viaggio, le loro vite sono in qualche modo cambiate. Leila dovrà, invece, arrivare fino in Alaska per venire a patti con se stessa.


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Citazione: “Via con te”, Adi Alsaid.

Questo genere di post, beh, era il mio preferito la scorsa estate. Complice il fatto che la tabella di marcia del blog non era così serrata e che io non avessi ancora deciso di impegnarmi così tanto, le citazioni erano quanto di più semplice da condividere con i quattro coraggiosi lettori che avevo all’epoca. Oggi, sarà che due teaser a settimana mi aiutano a smaltire quanto più colpisce durante la lettura, mi capita raramente di pubblicarne qualcuna solo per il gusto di farlo. Oggi, diciamolo francamente, non ho nessuna voglia di affrontare la mentalità utopica trattata da Karl Mannheim. Quindi ascolto musica, sistemo un paio di cose nel blog e aspetto le quattro per uscire a sfidare il maltempo e andare a raccogliere una personcina speciale in stazione; mi va di indulgere in piccoli piaceri che mi concedo da un po’, e questa scena mi ha colpita moltissimo, perché è tutto tranne quello che mi sarei aspettata di leggere.


“Elliot,” disse Maribel, allungando una mano per sfiorargli l’avambraccio. Tutte le grandi storie d’amore iniziavano esattamente così, con un lieve tocco sull’avambraccio. Sapeva che avrebbe ricordato questo momento per sempre e che un giorno, in futuro, avrebbe potuto riportargli alla mente ogni dettaglio: quanto lei fosse bella, come si fosse allungata per sfiorarlo con la mano sul cui polso era fissato il mazzolino di fiori che lui le aveva fatto, quello che si abbinava all’orchidea appuntata sul risvolto della sua giacca.
Sarebbe stato in grado di recitare parola per parola la risposta di lei alla sua tanto attesa dichiarazione d’amore.

Si preparò a fissare tutto nella memoria, resistendo – se tutto andava bene per l’ultima volta – alla tentazione di baciarla.
“Tengo molto alla tua amicizia. Sul serio. E non voglio perdere quello che abbiamo.”
Gli si avvicinò e lo baciò sulla guancia. “Perciò non complichiamo le cose, d’accordo? Lasciamole come sono.”
Questo è il film sbagliato, pensò subito Elliot tra sé e sé. Non erano queste le battute. Si trovavano al ballo studentesco, e il suo migliore amico da quasi una vita le aveva appena confessato il suo amore con un grande discorso. Avevano davanti a loro un’intera estate d’amore. Subito dopo il lieve tocco sull’avambraccio, lei avrebbe dovuto baciarlo. Avrebbe dovuto dirgli “lo so” e “anch’io”.
Non era previsto dal copione – in nessuno dei copioni che Elliot aveva immaginato per quella sera – che lei gli facesse uno di quei sorrisi che lo avevano fatto innamorare sin dal primo istante e poi se ne andasse.
Eppure questo fu esattamente quello che fece.

Hudson, Bree, Elliot e Sonia hanno un solo punto in comune: Leila, una ragazza che entra nelle loro vite con la sua auto rosso fiammante proprio nel momento in cui hanno più bisogno di aiuto.
Leila è in viaggio verso l’Alaska per andare a vedere l’aurora boreale. Nel suo percorso attraverso gli Stati Uniti incontra Hudson, meccanico di una piccola città, che sembra pronto a gettare via i sogni di una vita in nome dell’amore. Poi Bree, una ragazza in fuga da se stessa che vive rubacchiando. E in seguito Elliot, che crede al lieto fine… finché la sua vita si scosta dalla sceneggiatura prevista. Infine Sonia che, perdendo il suo ragazzo, teme di aver perso la capacità di amare.
Tutti e quattro trovano un’amica in Leila. E quando Leila li saluta per continuare il viaggio, le loro vite sono in qualche modo cambiate. Leila dovrà, invece, arrivare fino in Alaska per venire a patti con se stessa.